IL LABORATORIO E IL CANTIERE DI RESTAURO TRA SICUREZZA E NECESSITÀ OPERATIVE
Descrizione del corso
Il cantiere di restauro, per dare valore alla qualità necessaria per la corretta conservazione del patrimonio, deve dare maggiore attenzione alle tematiche di sicurezza mediate dalle necessità operative. Attualmente si può dire che sono poche le persone specializzate per redigere il piano della sicurezza di un cantiere di restauro a essere a conoscenza delle tematiche e delle complessità dello stesso. Al problema, inoltre, si aggiunge la mancanza di consapevolezza da parte dei restauratori che chiedono il ponteggio o la sistemazione di un laboratorio. Alla conclusione delle cose ci si avvede che alcune necessità operative sono state adattate grazie alla disponibilità dei restauratori stessi, ma, anche in questo caso come in molte altre situazioni del settore, non viene mai posto al centro l’interesse del monumento. Per sintetizzare alcuni degli aspetti verso i quali sarebbe opportuno aumentare la conoscenza e la richiesta, possiamo pensare al fatto che i ponteggi per gli interventi di restauro all’aperto non hanno mai un tetto. Le coperture sono fondamentali dato che alcuni dei materiali fra i più utilizzati richiedono che per almeno 10-15 giorni il prodotto non sia bagnato. Diventa difficile garantire l’assenza di temporali per ogni cantiere in ogni parte d’Italia, con il rischio che una pioggia possa vanificare o alterare il comportamento del materiale. Questo pone poi il tema se sia stato il restauratore a lavorare male o il prodotto non bene formulato, mentre il soggetto sta nell’errore di un ponteggio progettato male per la bisogna. Inoltre i ponteggi devono prevedere l’uso di strumentazioni particolari (microsabbitrici o laser) per le quali è necessario prevedere spazi di manovra operativa o sistemi di separazione e isolamento delle aree di lavoro, compresa la necessità di recupero di eventuali prodotti secondari del lavoro. Lo spazio di “lettura” del monumento deve poi essere adeguato ad avere il più possibile della superficie di lavoro visibile per migliorare l’omogeneità dei risultati dei trattamenti, al fine di trovarsi a vedere stratificazioni non corrette a ponteggi calati.
Questi sono alcuni dei temi di particolare riflessione che dovrebbero essere portati alla conoscenza e attenzione degli operatori, per non parlare della generale incompetenza a gestire il rischio chimico da parte di coloro che fanno i piani della sicurezza.
Il programma:
Moderatore:
Lorenzo Appolonia, IGIIC Gruppo italiano IIC
10.00-10.15 Saluti istituzionali
Stefano Trucco e Sara Abram, CCR Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale"
Filippo Provenzano, CNA Torino
10.15-10.40 Restauro e sicurezza dei lavoratori
Salvatore Iodice, ASQ-Ambiente e Sicurezza, Torino
10.40-11.05 Il rischio chimico
Paolo Bensi, Università di Genova
11.05-11.30 Esperienze e necessità di cantiere in esterno
Lorenzo Appolonia,IGIIC Gruppo italiano IIC
11.30-12.00 Domande
Pausa Pranzo 12.00-13.30
Moderatore:
Michela Cardinali, Laboratori di Restauro e Scuola di Alta Formazione del CCR
13.30-13.55 Il progetto della sicurezza: oltre gli standard edili?
Barbara Scala, Università degli Studi di Brescia
13.55-14.20 Cantieri complessi: dalla progettazione al coordinamento della sicurezza
Daniela Russo, Progettazione e coordinamento cantieri
Romina Chiavario, architetto
14.20-14.55 La sicurezza nei laboratori di restauro. Valutazione e misure preventive rischio chimico
Filippo Ronsisvalle, Servizi tecnici e sicurezza
Giuliana Leone, Medico del Lavoro
14.55-15.20 Domande
Moderatori:
Lorenzo Appolonia,IGIIC Gruppo italiano IIC
Michela Cardinali, Laboratori di Restauro e Scuola di Alta Formazione del CCR
Luca Emilio Brancati, CNA Piemonte
15.20-16.00 Considerazioni e dibattito sulla giornata studio
L'evento si terrà in presenza presso il Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale": l' ingresso è gratuito previa iscrizione obbligatoria fino a esaurimento posti.
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L'evento è accreditato dall'Ordine degli Architetti di Torino.
Altre informazioni utili
Partner e Patrocini
Speaker
Sara Abram
Storica dell’arte, ha studiato presso l’Università degli Studi di Torino e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha partecipato a progetti di ricerca sulla storia del restauro e su musei e archivi del Novecento. Dal 2006 opera presso la Fondazione Centro Conservazione Restauro “La Venaria Reale”, dove si è occupata del settore della conservazione delle opere d’arte contemporanea, della carta e fotografia e della ceramica, vetro e metalli. Ha curato l’acquisizione di fondi archivistici legati alla storia dell’arte contemporanea (Fondo Galleria Martano) e alla storia del restauro (Archivio Pinin Brambilla). Già direttore dell’area Organizzazione e sviluppo, ha coordinato il piano strategico pluriennale del Centro sui tre assi dedicati a Internazionalizzazione, Innovazione e Cultura. Dal 2020 riveste la carica di Segretario Generale.
Paolo Bensi
Laureato in Chimica Industriale e in Lettere nell’Università di Genova. Dal 1982 al 2001 è stato docente nella Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Dal 2001 professore associato (SSD L- ART04) nella Facoltà di Lettere e Filosofia della Seconda Università di Napoli; dal 2009 professore associato nella Facoltà di Architettura dell’Università di Genova, ora Scuola Politecnica dell’Ateneo genovese.
Collabora con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma, l’Università di Ca’Foscari di Venezia, l’Università di Pisa, l’Istituto Veneto per i Beni Culturali di Venezia e la Fondazione Longhi di Firenze; fa parte del Comitato Scientifico del Convegno “Scienza e Beni Culturali” di Bressanone.
Attualmente conduce ricerche sulla tecnica della pittura murale, dall’età classica in avanti, con particolare attenzione per i procedimenti alternativi all’affresco, sulla tecnica della pittura su tela, con particolare attenzione per gli artisti genovesi e veneti, sulla policromia della scultura, sui materiali e sulle tecniche esecutive dell’arte del XIX e del XX secolo, nonché sulla storia della diagnostica e del restauro nel XIX e XX secolo.
E’ autore del testo La vita del colore. Tecniche della pittura veneta dal Cinquecento al Settecento, Genova 2001.
Dirige la collana sulla storia delle tecniche artistiche “Il laboratorio dell’arte” per la casa editrice Il Prato di Padova.
E’ titolare della rubrica “Dentro la pittura” della rivista “Kermes” (Nardini Editore).
Ha pubblicato saggi dedicati alla storia delle tecniche artistiche dall’età classica al Novecento, alla storia della diagnostica applicata ai beni culturali e alla storia del restauro nelle riviste:”Arte/Documento”, “Arte Lombarda”, “Bollettino d’Arte del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali”, “OttoNovecento”, “Progetto Restauro”, “Ricerche di Storia dell’Arte”, “Studi di Storia delle Arti”, in volumi miscellanei e negli atti di numerosi convegni scientifici nazionali e internazionali.
Lorenzo Appolonia
Lorenzo Appolonia, laureato in chimica presso l’Università degli studi di Torino. Borsa per la formazione nel settore della diagnostica per i beni culturali presso ICR di Roma. Incarico professionale: Responsabile dell’allestimento e direzione del laboratorio di analisi scientifiche della Soprintendenza – REGIONE VALLE D’AOSTA. Professore a contratto (docente presso la sede del Museo egizio del Cairo sui temi della conservazione del legno) Professore a contratto (docente presso la scuola del restauro di Madaba in Giordania sui temi della conservazione del mosaico) – Ministero degli affari esteri. Professore a contratto per conto dell’(docente sulla conservazione dei materiali ceramici archeologici) – ICCROM, Rockfeller Museum di Gerusalemme Capo servizio del Servizio beni archeologici e diagnostica – REGIONE VALLE D’AOSTA. Direttore della Direzione tutela patrimonio culturale – REGIONE VALLE D’AOSTA. Direttore della Direzione beni culturali – REGIONE VALLE D’AOSTA. Direttore della Direzione beni archeologici e paesaggistici – REGIONE VALLE D’AOSTA. Professore a contratto – Corso di laurea in scienze e tecnologie per il restauro e per la
formazione di restauratori – Università degli studi di Torino. Dirigente della struttura Ricerca e progetti cofinanziati – REGIONE VALLE D’AOSTA. Membro Council IIC dal 2014 al 2020. Presidente Gruppo Italiano IIC (IGIIC). Coordinatore di progetti di ricerca per la predisposizione di sistemi predittivi per una diagnostica preventiva per la conservazione sui monumenti all’aperto e dipinti murali.
Daniela Russo
Daniela Russo ha frequentato un corso multidisciplinare sul restauro di dipinti eseguiti su diversi tipi di materiali, ottenendo un diploma specialistico in Conservazione e Restauro di materiali lapidei e derivati, superfici decorate dell’architettura (1997, Scuola regionale per la valorizzazione dei beni culturali di Botticino, Brescia, Italia).
Ha svolto lavori presso cantieri (1997-2005) ricoprendo ruoli di direzione e coordinamento di gruppi di lavoro. Dal 2006 lavora presso il CCR “La Venaria Reale” come restauratrice specializzata e come docente del corso in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Torino. Dal 2013 è a capo dell’ufficio Progettazione e Cantieri.
È la figura responsabile per la gestione dei cantieri di restauro esterni.
Michela Cardinali
Nel 2000, dopo aver completato gli studi presso l’Istituto Superiore per la Conservazione e Restauro dei Beni Culturali a Roma (ISCR), consegue la Laurea in Tecnologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali Patrimonio presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia di Viterbo.Nel 2006 inizia la collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro ”La Venaria Reale” (CCR) come restauratore e svolgendo attività di docenza presso l’Università degli Studi di Torino. Nel 2011 le viene affidata la responsabilità tecnica degli interventi di conservazione e restauro eseguiti dai Laboratori CCR e, l’anno successivo, assume il ruolo di Direttore dei laboratori di restauro. Come Direttore della Scuola di Alta Formazione e Studio (SAF) si occupa di alta formazione nell’ambito dei beni culturali a livello nazionale e internazionale e della collaborazione con UNITO e SUSCOR per lo svolgimento del Corso di Laurea, nell’ambito della convenzione CCR-UNITO. Per il CCR segue progetti di intervento e di formazione, di studio interdisciplinare, attività di conservazione e di innovazione digitale a livello nazionale e internazionale.
Luca Brancati
Laureato in storia dell’arte medioevale, la sua specializzazione riguarda le antiche raffigurazioni pittoriche di tappeti orientali nell’arte occidentale. Il suo ambito di ricerca include inoltre la teoria e il restauro dei tappeti annodati, tema al quale ha dedicato pubblicazioni e contributi a convegni. Curatore di mostre e autore di numerosi articoli e saggi, consulente per case editrici, divulgatore e formatore, collezionista, associa all’attività di imprenditore nel campo del restauro dei beni culturali quella di perito nel settore specifico dei tappeti e degli arazzi.