LE TECNICHE OMICHE PER LO STUDIO DEI BENI CULTURALI
Sviluppi, sfide e successi
Il corso in breve
Obiettivi
- Fornire conoscenze di base sui materiali proteici, lipidici e polisaccaridici utilizzati nei beni culturali in termini di classificazione, composizione e proprietà
- Trasmettere competenze relative ai principi teorici di proteomica, lipidomica e glicomica per lo studio dei beni culturali
- Illustrare strumentazione e metodologie analitiche utilizzate nello studio di materiali proteici, lipidici e polisaccaridici mediante tecniche omiche
- Evidenziare potenzialità e limitazioni delle tecniche strumentali e metodologie analitiche illustrate
- Presentare casi di studio rilevanti sull'applicazione delle tecniche omiche per lo studio dei beni culturali
Descrizione
I materiali utilizzati nel passato per manufatti storici e opere d’arte sono da sempre stati oggetto di intenso studio. Il recente avanzamento tecnologico in chimica analitica e in spettrometria di massa ha consentito lo sviluppo di nuove metodologie adattate allo studio delle biomolecole presenti tanto in manufatti artistici quanto in reperti archeologici. Fra queste, le tecniche omiche, quali proteomica, lipidomica e glicomica, hanno permesso di raggiungere livelli di informazione su proteine, lipidi e polisaccaridi presenti in manufatti artistici e archeologici mai raggiunti prima. In questo corso verranno presentate le basi teoriche di ciascuna metodologia, seguite dall’illustrazione di specifici casi studio.
Requisiti
Competenze in ingresso -
Conoscenze di base nel campo della diagnostica e dei materiali utilizzati nei beni culturali
Dotazione tecnica
- Computer o tablet
- Connessione internet a banda larga
- Speaker o auricolari
- Microfono e webcam
Struttura del corso
I nostri docenti
Leila Birolo
Leila Birolo è Professoressa Associata in Biochimica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. La sua attività scientifica è focalizzata sull’applicazione della proteomica allo studio dei beni culturali e all’analisi di componenti organici in manufatti di interesse archeologico e artistico. Ha esplorato diversi aspetti della chimica delle proteine fino allo studio delle proteine antiche nei beni culturali, dedicandosi allo sviluppo di strumenti per l’identificazione micro-invasiva di proteine e per la ricerca di biomarker di invecchiamento nelle proteine antiche. Ha pubblicato numerosi articoli sulla proteomica applicata ai beni culturali, presentando gli esiti delle sue ricerche a convegni nazionali ed internazionali.
Ilaria Degano
Ilaria Degano è Professoressa Associata in Chimica Analitica presso l’Università di Pisa. La sua ricerca è focalizzata sullo studio e sulla caratterizzazione di materiali organici naturali e sintetici in opere d’arte mediante tecniche cromatografiche e di spettrometria di massa. Ilaria è interessata, in particolar modo, all’indagine di coloranti e pigmenti, ma anche resine terpeniche, proteine e lipidi in residui archeologici amorfi. Ha sviluppato metodologie analitiche e strumentali basate su GC/MS, HPLC-DAD-FD e HPLC-MS/MS per scopi diagnostici e per lo studio dei processi di invecchiamento. É autrice di oltre 100 pubblicazioni scientifiche, tra cui libri e capitoli dedicati al patrimonio culturale.
Clara Granzotto
Clara Granzotto è Associate Conservation Scientist presso l’Art Institute di Chicago. Ha conseguito il suo dottorato in Scienze Chimiche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Lille in Francia. Ha ottenuto assegni post dottorali presso il Center for Scientific Studies in the Arts alla Northwestern University (USA), presso il dipartimento scientifico del Metropolitan Museum of Art a New York e ha vinto una Marie Curie Individual Fellowship presso l’Università di Copenhagen. Clara è specializzata nell’analisi di leganti pittorici mediante tecniche di spettrometria di massa, con un’attenzione specifica ai materiali proteici e polisaccaridici.